Michail Jur’evič Lermontov (1814-1841)
La vela (Парус) – 1832
Traduzione di Paolo Statuti
Lettura di Luigi Maria CorsanicoClaude Debussy
da: La mer, “Dialogue du vent et de la mer”
Chicago Symphony Orchestra, Sir Georg Solti
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Biancheggia una vela solitaria
Nella nebbia azzurra del mare!..
Cosa cerca nel paese lontano?
Cos’ha lasciato nel paese natale?..
Giocano le onde – il vento sibila,
E l’albero si piega e geme…
Ahimè, – la fortuna non cerca
E dalla fortuna non viene!
Sotto ha la corrente azzurra,
Sopra – del sole l’effige dorata…
Ma essa, inquieta, cerca la tempesta,
Come se in questa la quiete fosse data!
Carissimo Luigi, in risposta a un mio commento hai scritto chiedendoti “A quel mare aneliamo, alla foce liberatoria giungerâ il fiume depurato dalle scorie della vita.” E credo che Lermontov abbia aggiunto un tassello a una delle possibili risposte alla tua domanda: l’uomo cerca la tempesta perché sa che lì la quiete è la meta lontana che spinge a spiegare le vele. Si chiama speranza?
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Carissimo Marcello, credo anch’io che nei versi di Lermontov ci sia una chiave di lettura del pellegrinaggio, ma alla tua ultima domanda sospesa, posso solo rispondere: non so, la stanchezza del viaggio spesso impedisce di credere ancora ad un approdo sicuro. A presto! Un lungo abbraccio! Luigi.
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grazie
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Grazie Flavio, buona settimana!
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