Primo Levi (Torino, 31 luglio 1919 – 11 aprile 1987)
Primo Levi – Agli amici
Garzanti
Collana: Gli elefanti. Poesia Cinema Teatro, 1998
Lettura di Luigi Maria Corsanico
Franz Schubert
Piano-sonata D. 959, Andantino
Alfred-Brendel
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Cari amici, qui dico amici
Nel senso vasto della parola:
Moglie, sorella, sodali, parenti,
Compagne e compagni di scuola,
Persone viste una volta sola
O praticate per tutta la vita:
Purché fra noi, per almeno un momento,
Sia stato teso un segmento,
Una corda ben definita.
Dico per voi, compagni d’un cammino
Folto, non privo di fatica,
E per voi pure, che avete perduto
L’anima, l’animo, la voglia di vita.
O nessuno, o qualcuno, o forse un solo, o tu
Che mi leggi: ricorda il tempo,
Prima che s’indurisse la cera,
Quando ognuno era come un sigillo.
Di noi ciascuno reca l’impronta
Dell’amico incontrato per via;
In ognuno la traccia di ognuno.
Per il bene od il male
In saggezza o in follia
Ognuno stampato da ognuno.
Ora che il tempo urge da presso,
Che le imprese sono finite,
A voi tutti l’augurio sommesso
Che l’autunno sia lungo e mite.
…e la primavera vi trovi sempre con un animo fanciullo
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…e … “che l’autunno sia lungo e mite.” Un abbraccio, Marta.
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grazie, ogni opera di Levi mi prende e mi commuove
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“In ognuno la traccia di ognuno.” Un caro saluto!
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