Nâzım Hikmet (Salonicco, 15 gennaio 1902– Mosca, 3 giugno 1963)
Concerto in D minor n.1.di Johann Sebastian Bach
Varsavia, 28 febbraio 1958
Questa poesia è tratta da
Nazim Hikmet, Poesie d’amore
traduzione di Joyce Lussu
Lettura di Luigi Maria Corsanico
Harpsichord Concerto No.1 in D minor, BWV 1052
Johann Sebastian Bach
Fulda Symphonic Orchestra
Johannes Volker Schmidt, piano
Simon Schindler, conductor
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Mattino d’autunno nella vigna
fila per fila ceppo per ceppo i ceppi si ripetono
e i grappoli sui ceppi
e gli acini sui grappoli
e la luce sugli acini.
La notte nella casa grandissima e bianca
una luce dentro ciascuna
le finestre si ripetono
tutte le piogge che cadono si ripetono
sul suolo sull’albero sul mare
sulla mia mano il mio viso i miei occhi
e le gocce si schiacciano sul vetro
rinnovamento dei miei giorni
simili gli uni agli altri
differenti gli uni dagli altri
ripetersi dei punti a maglia
ripetersi nel cielo stellato
in tutte le lingue ripetizioni dei «t’amo»
e nelle foglie il rinnovamento dell’albero
e in ogni letto di morte il dolore
per la vita troppo breve
ripetersi della neve
che cade
della neve che cade leggera
della neve che cade a fiocchi
della neve che fuma come la nebbia
disperdendosi nella tempesta
che imperversa
ripetersi della neve che mi sbarra il cammino
i bambini giuocano nel cortile
nel cortile giuocano i bambini
una vecchia passa nella strada
nella strada una vecchia passa
passa una vecchia nella strada.
La notte nella casa grandissima e bianca
una luce dentro ciascuna
le finestre si ripetono
sui grappoli, rinnovamento di acini
sugli acini, la luce
camminare verso il giusto e il vero
combattere per il vero, il giusto
conquistare il giusto, il vero
le tue lacrime mute e il tuo sorriso, mio amore,
i tuoi singhiozzi i tuoi scoppi di risa, mio amore,
il ripetersi del tuo riso
dai denti bianchi brillanti
il mattino d’autunno nella vigna
fila per fila nodo per nodo i ceppi si ripetono
sui ceppi, i grappoli
sui grappoli, gli acini
sugli acini, la luce
nella luce. il mio amore.
Il miracolo del rinnovamento, mio cuore,
Ad ogni frase,si accompagna il ricordo,di quelle vigne,dove sé fermata la mia giovinezza.
Il mio era un grande casolare color del sole,quando d’estate nell’ora tanda…tutto si fermava.
Da rileggere,ancora,ancora…
Un abbraccio!
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Grazie, Caterina per il tuo commento-ricordo. Un abbraccio!
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Il casolare dei miei nonni,in Puglia.
Avevano 13 figli,tutti belli…anche di cuore
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❤
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ma che meraviglia!
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❤
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