Federico García Lorca
Poesie (1921)
Pioppo morto
da:
Federico García Lorca
Poesie
Libro de poemas, Suites
A cura di Claudio Rendina
Testo spagnolo a fronte
Newton Compton editori
Lettura di Luigi Maria Corsanico
Agustín Barrios Mangoré
Una limosna por el amor de Dios
(La última canción)
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Vecchio pioppo!
Sei caduto
nello specchio
dello stagno addormentato,
a fronte bassa
davanti al Tramonto.
Non fu il roco uragano
che abbatté il tuo tronco,
né l’ascia potente
del taglialegna,
che sa come tu torni
in vita.
Fu il tuo spirito forte
che invocò la morte
scoprendosi senza nidi,
dimenticato dai pioppi giovani del prato.
Accadde che eri assetato
di pensiero,
e la tua enorme testa centenaria,
solitaria,
ascoltava in lontananza
i canti dei tuoi fratelli.
Conservavi nel tuo corpo
la lava
della tua passione
e nel tuo cuore
il seme di Pegaso senza futuro.
Il terribile seme
di un innocente amore
per il sole del tramonto.
Quale profonda amarezza
per il paesaggio,
l’eroe della fronda
senza rami!
Non sarai più la culla
della luna,
né il magico sorriso
della brezza,
né il bastone di una stella
cavallina.
Non tornerà la primavera
della tua vita,
né vedrai le sementi
in fiore.
Sarai nido di rane
e di formiche.
Avrai come capelli verdi
le ortiche,
e un giorno la corrente
si porterà via la tua corteccia
con tristezza.
Vecchio pioppo!
Sei caduto
nello specchio
dello stagno addormentato.
Ti vidi cadere
nella sera
e scrivo la tua elegia,
che è poi la mia.
Il nulla, la dissoluzione, avvolge la rinuncia alla speranza… ascoltata con molta emozione, grazie!
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Grazie per questo tuo commento, Elisa, grazie davvero!
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…che è un pò quella di tutti…
Bella sentirla dalla tua voce 🙂
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Grazie, Marta, un abbraccio!
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