MARIO LUZI
DOTTRINA DELL’ESTREMO PRINCIPIANTE
Floriana
Quei vasi di lacrime
da: POESIE ULTIME E RITROVATE
a cura di Stefano Verdino
Garzanti
Lettura di Luigi Maria Corsanico
Johan Halvorsen – Passacaglia in sol minore
su un tema di Haendel per violino e viola
Laura Marzadori violino
Simonide Braconi viola
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Quei vasi di lacrime
dove li ha versati
il tempo
in quali acque
o arie li ha svuotati
o asciugati del loro
temporale ingombro?
Sì, rode le sue opere,
si nutre
delle sue macerie, sbriciola
ogni moto del cuore che fa nascere
il tempo,
dove sono quelle pene
e quelle gioie
oltre che nella loro perdita?
nel nulla no, nel più profondo essere.

quei vasi di lacrime forgiano l’anima che madida di loro zavorra non si alleggerirà mai quanto si vorrebbe. Bella lettura Luigi! un caro saluto
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Grazie, cara Daniela, buon fine settimana!
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considero Luzi un poeta straordinario, uno dei miei “padri” , grazie
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Grazie, Flavio!
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L’ha ripubblicato su almerighie ha commentato:
Considero Mario Luzi uno dei più Grandi; oltretutto uno dei miei “padri”; eccolo in una formidabile lettura di Luigi Maria Corsanico.
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Poesia dedicata da Luzi allo scorrere (rodere lui dice) del tempo. Ma il tempo rode? o corrode? e altro non leviga fino a farlo diventare pietra lucente?. Questo altro sono per me le gioie e le pene che non stanno nella perdita ma giacciono, esse pietre lucenti di ricordi , nel più profondo essere, che è immobile. Il tempo ci corre innanzi e noi corriamo dietro di lui affannati dal peso di quelle pietre. Ma senza il nostro essere cosa sarebbe?. Lo sa bene Luzi che si aggrappa all’essere. Ma l’essere immobile non è eterno. Dunque tutto termina nel nulla.
Grazie di questa lettura, Luigi. La fede di Luzi consola. Solo lui?
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Grazie, carissimo Marcello, per il tuo intenso commento. Non ho risposte, come potrei averle? Avverto già il nulla nel mio presunto essere.
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Ciao Luigi, posso condividere testo e lettura chez moi?
Spero di non avere difficoltà ‘tecniche’ con i rientri.
In un sito l’ho trovata senza rientri e con il titolo “Delle segrete e silenziose lacrime”, in un altro addirittura con i versi tutti centrati (le solite porcheriole di internet, come se queste cose non avessero importanza…). Nell’edizione che ho io di Tutte le poesie (Garzanti, ristampa del 2007) purtroppo non c’è.
E sono proprio contenta che, ancora una volta, tu abbia scelto Luzi. Grazie
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Felice per quetsa condivisione, soprattutto per Mario Luzi, che amo. Grazie a te!
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Condivido anche il tuo amore. Spero di non fare pasticci!
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Grazie!
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Scusa, che ruolo ha Floriana?
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Da buon toscano, Luzi era profondamente legato alla sua terra di origine, quella senese, e soprattutto a Pienza, splendida cittadina rinascimentale fondata da Papa Pio II Piccolomini. Lì il poeta vi si rifugiava ogni estate presso il vecchio seminario, ospite di un letterato, Don Fernaldo Flori («umile e coltissimo prete», così lo definisce lo stesso Luzi, pochi giorni dopo la sua morte avvenuta il 10
febbraio 1996); a lui Luzi dedicherà il capitolo Floriana dell’ultima sua opera: “Dottrina dell’estremo principiante”.
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