MARCELLO COMITINI
PERIFERIE ©2020
Lettura di Luigi Maria Corsanico
Arvo Pärt – Tabula Rasa
Adele Anthony (violin)
Gil Shaham (violin)
Erik Risberg (prepared piano)
Gothenburg Symphony Orchestra, Neeme Järvi
Immagine dal web rielaborata
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Dalla mia terrazza non vedo persone
ma brandelli di periferia
fra l’odore molle del fiume
e intorno le montagne confuse
con l’azzurro del cielo
colline profumate di verde
fuori dal palpitare del tempo.
Qualcuno
tra le folte e vaste fronde degli alberi
lancia segnali di fumo
come il grido di chi vuole essere scoperto
o forse soccorso.
Non è forte, non ha resistenza
per sopportare la solitudine.
Intorno le foglie sbattute dal vento
gli dicono attento
non uscire dalla tua caverna.
L’aria si è fatta irrespirabile.
Gli uccelli tornano grigi ai loro nidi,
gli uomini vagano soli nell’odio
le serpi escono dalla loro tana
gli agnelli ruzzano tra l’immondizia.
E le auto che passano schiacciano i più piccoli
macchiano l’asfalto di sangue umano.
Le ciminiere, gli scarichi dei gas,
i veicoli opprimenti
hanno fatto tristi le periferie.
Sembra che il suo cuore pulsi
nei pastelli tenui dei palazzi antichi
tra vicoli ombrosi e strade ampie
tagliate sui ruderi di una città gloriosa.
Ma è solo un diamante al dito
di una mano deformata
dai morsi feroci dell’artrosi.
E la gente passa
con la meraviglia negli occhi
e calpesta con passi frettolosi o pesanti
il palmo di quella mano senza vedere
che nelle vene più lontane e sottili
non c’è alcun segno di vita
se non quell’esile richiesta d’aiuto
dell’uomo lasciato solo.
Vado da Marcello..intanto un grazie ti è dovuto..Luigi, irrinunciabile ascolto.

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Grazie, Marzia!
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