Rainer Maria Rilke
da: La ballata sull’amore e sulla morte dell’alfiere Cristoforo Rilke
Traduttore: Vincenzo Errante
Opera pittorica di Edgar Caracristi
Lettura di Luigi Maria Corsanico
Alexander Scriabin
Prelude Op. 11 No. 8
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“Cavalcare, cavalcare, cavalcare.
Tutto il giorno. La intiera notte.
Il giorno intiero
Cavalcare, cavalcare, cavalcare.
E il cuore si è fatto così stanco! Così immensa la nostalgia!
Non si scorge più sagoma di monte. Non un albero.
Nulla ardisce di levarsi a mezz’aria.
Esotiche capanne s’accovacciano sitibonde, protese a sorgive inaridite in pantani.
Nemmeno una torre…. E sempre lo stesso paesaggio….
Due occhi? Ma per vedere che cosa?
La notte soltanto, a volte, ci s’illude di conoscere la via.
Ripercorriamo forse, dopo ogni tramonto, il cammino conquistato
di giorno, a fatica, sotto questo cielo straniero?
Forse….
Pesante è la sferza del sole.
Come, da noi, nel cuore d’agosto.
Ma non era già sul colmo l’estate, quando partimmo?
Nel commiato, dal verde, a lungo smagliarono le vesti delle donne,
dietro gli stormi lontananti via via.
Ora, da gran tempo si cavalca.
Dev’essere autunno, pertanto.
Almeno laggiù, — dove accorate le donne ripensano a noi.”
Straordinario melting pot di parole che acquistano forma con la tua voce, pi una melodia quanto mai adatta..
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Grazie, Marzia. Buonanotte!
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