FERNANDO PESSOA – A VOLTE
da:
Fernando Pessoa
IL MONDO CHE NON VEDO
POESIE ORTONIME
A cura di Piero Ceccucci
Traduzione di Piero Ceccucci e Orietta Abbati
Postfazione di José Saramago
Testo portoghese a fronte
Lettura di Luigi Maria Corsanico
Erik Satie: Pièces Froides, Reinbert De Leeuw
Immagini di L.M.Corsanico
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A volte fra il temporale,
quando ha già bagnato,
spunta un lembo di cielo,
di cui l’anima s’alimenta.
E a volte fra il torpore
che non è tormenta dell’anima,
spunta una specie di calma
che non conosce il languore.
E, sia nell’uno che nell’altro caso,
siccome il male fatto è fatto,
restano i versi che verso,
vino nella coppa del caso.
Perché veramente
sentire è così complicato
che solo ingannandosi
si crede che si sente.
Soffriamo? I versi peccano.
Mentiamo? I versi sbagliano.
E tutto è piogge che irrorano
foglie cadute che seccano.
26 agosto 1930
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Às vezes entre a tormenta
Às vezes entre a tormenta,
quando já umedeceu,
raia uma nesga no céu,
com que a alma se alimenta.
E às vezes entre o torpor
que não é tormenta da alma,
raia uma espécie de calma
que não conhece o langor.
E, quer num quer noutro caso,
como o mal feito está feito,
restam os versos que deito,
vinho no copo do acaso.
Porque verdadeiramente
sentir é tão complicado
que só andando enganado
é que se crê que se sente.
Sofremos? Os versos pecam.
Mentimos? Os versos falham.
E tudo é chuvas que orvalham
folhas caídas que secam.
Fernando Pessoa, in ‘Cancioneiro’