Jorge Luis Borges – Assenza
Fervore di Buenos Aires (Milano, Adelphi 2010)
Traduzione di Tommaso Scarano
Lettura di Luigi Maria Corsanico
“Moon”, musica di Koichi Kishi
Yuki Hirano, violino
Toshihide Temma, chitarra
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Dovrò di nuovo erigere la vasta vita,
specchio di te ancora:
dovrò ricostruirla ogni mattina.
Ora che non ci sei,
quanti luoghi son diventati vani
e senza senso, uguali
a lampade di giorno.
Sere che ti hanno accolto come nicchie,
musiche dove trovavo te ad attendermi,
parole di quel tempo,
dovrò distruggervi con queste mani.
In quale baratro potrò celare l’anima
perché non veda la tua assenza,
fulgida come un sole orribile
che non tramonta mai, spietata, eterna?
La tua assenza mi sta attorno
come la corda al collo,
come il mare a chi affoga.


magnifico! amo Borges!!
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🙏
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Ho apprezzato molto “TUTTO” la tua lettura e le parole della poesia. L’assenza di una persona che è stata importante nella nostra vita ……è terribile…..anche se il tempo poi rimargina ferite. Ciao Luigi.
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Grazie, Lucetta, per il tuo commento; è come dici, ma le cicatrici quando il tempo cambia….si fanno sentire. Ciao e grazie!
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Un canto malinconico e lacerante che , mai come altri, esemplifica il senso dell’assenza.Bravo
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Grazie di cuore!
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