DINO CAMPANA (Marradi, 20 agosto 1885 – Scandicci, 1º marzo 1932)
I. «Il tempo miserabile consumi»
Quaderno, 1912
Quaderno. Ritrovato dal fratello Manlio e contenente 43 composizioni,
fu consegnato ad Enrico Falqui che ne curò la pubblicazione nel 1942.
DINO CAMPANA
INEDITI
a cura di Enrico Falqui
Firenze, Vallecchi, 1942
Lettura di Luigi Maria Corsanico
Arnold Schönberg
Phantasy for Violin with Piano Accompaniment, Op. 47 (excerpt)
Movses Pogossian, violin
Jocelyn Ho, piano
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Quaderno
I. «Il tempo miserabile consumi»
Il tempo miserabile consumi
Me, la mia gioia e tutta la speranza
Venga la morte pallida e mi dica
Pàrtiti figlio.
Un dopopranzo, sdraiato sull’erba
Pieno di cibi e di languore, anch’io
Alla donna insaziata e battagliera,
E ben lontana,
Avrei fatto dei versi deliziosi:
Mi rose e avvelenò fin dall’infanzia
Una cucina perfida e nefanda
Il gusto fine.
La morte magra e seria ha nella voce
Un’armonia che pure io gusto tutta
Ma il mondo grasso l’ha scomunicata
E la disprezza
I ricchi son potenti al giorno d’oggi
Fanno le leggi e decretan la fame
Ai poveretti che cercan nel mondo
Un ideale
L’ideale emaciato e affievolito
Va con occhi infantili ed incosciente
Vende [- – -]
Pei lupanari
Per non toccarlo s’alzan la sottana
Le donne. I bruti ànno violato l’ora
Sacra che passa e che darà un domani
Fulgido enorme
I frenetici i pazzi su dal suolo
Nascono come funghi dopo pioggia
E ai loro tuoni di teatro buffo
Rispondono profondi
I gravi rospi e le ranocchie tenere
In melopea, dal lume della luna
Madreparlacea sopra la putredine
Inebriati
O Morte o morte vecchio capitano
Ischeletrito stendi le falcate
Braccia e portami in stretta disperata
Verso le stelle
O muto e cieco reduce, tra il marmo
Delle tue braccia suoni la mia testa
Eletrizzata esausta come corda
Che si dirompe
Meravigliosa.
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Grazie per l’ascolto.
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