Flavio Almerighi – ESTRANEI © 2019
Opera pittorica di Edgar Caracristi
Lettura di Luigi Maria Corsanico
György Ligeti – Continuum
Antoinette Vischer, clavicembalo
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Infinite onde concentriche,
acqua ovunque giacciano estranei;
non li vorrò mai vedere
nemmeno per interposta persona,
i resti saranno divisi equamente
tra sensi di colpa e rancore.
In tanta calma sintetica
da lasciarsi credere normalità,
la stessa dove affogano gattini,
rimpicciolisce ogni ricordo,
che il tempo allontana.
Vera unica virtù.
Penso agli stranieri,
nuotano disposti a morire
pur di venire qui a farsi odiare.
Allora qualcosa, qualcuno
è peggio di noi ottusi ignoranti,
disposti al lamento e niente più!
Alla fine ci si amerà morti,
questo paese n’è pieno.
Le parole non crescono grano,
non scaldano l’acquavite
gli sgomberi, le soffitte,
qualsiasi altra memoria.
Flavio Almerighi © 2019
ESTRANEI