Fernando Pessoa – La libertà è la possibilità dell’isolamento
Voce recitante: Luigi Maria Corsanico con Neu Musik Duett – “L’ancien cycle” Guido Mazzon, tromba Marta Sacchi, flauto sopranino
FERNANDO PESSOA IL LIBRO DELL’INQUIETUDINE di Bernardo Soares Frammento Nel 1986, Maria José de Lancastre e Antonio Tabucchi tradussero e curarono per Feltrinelli la prima edizione italiana del Livro do Desassossego.
A liberdade é a possibilidade do isolamento. Livro do Desassossego por Bernardo Soares.Vol.II. Fernando Pessoa. (Recolha e transcrição dos textos de Maria Aliete Galhoz e Teresa Sobral Cunha. Prefácio e Organização de Jacinto do Prado Coelho.) Lisboa: Ática, 1982. – 456.
Stesura: settembre 1920 Prima pubblicazione: 1936 in: Beschreibung eines Kampfes. hrsg. von Max Brod in Gemeinschaft mit Heinz Politzer, Prag, Verlag Heinrich Mercy Sohn.
Alberto Di Raco, è nato a Roma nel 1940 e vive a Torino. Per un XXV aprile Metàmeri, Mondadori 1978
Lettura di Luigi Maria Corsanico
Opera pittorica di Edgar Caracristi
Samuel Barber String Quartet Op. 11. Adagio Dover Quartet
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Due particolari ringraziamenti: all’amico poeta Marcello Comitini, per avermi proposto la lettura del poema di Alberto Di Raco e alla disponibilità dell’artista e amico Edgar Caracristi, con alcune sue stupende opere pittoriche.
Mario Lunetta – Il Messaggero – 1978 “…E’ la voce roca, torbida e irriducibile di uno scrittore tra i più adulti della sua generazione. Ed è impossibile non udirla.” MARIO LUNETTA – METÁMERI
FERNANDO PESSOA IL LIBRO DELL’INQUIETUDINE A cura di Valeria Tocco OSCAR MONDADORI
Pessoa, Fernando, 1888-1935. Livro do desassossego : composto por Bernardo Soares, ajudante de guarda-livros na cidade de Lisboa / Fernando Pessoa; organização Richard Zenith. – 3ª edição – São Paulo : Companhia das Letras, 2011
Frammento 297 (235) Sono stato amato veramente soltanto una volta Só uma vez fui verdadeiramente amado [1930]
Lettura di Luigi Maria Corsanico
Arvo Pärt – Tabula Rasa, II. Silentium – Senza moto (excerpt) Gidon Kremer (violin). Tatjana Grindenko (violin). Alfred Schnittke (prepared piano). Lithuanian Chamber Orchestra – Saulius Sondeckis
Una rara copia, firmata e iscritta da quattro persone con legami profondi e personali con l’autore. Primo fra tutti è la poetessa e scultrice Linda King – a cui il libro è stato dedicato e con la quale Bukowski ha condiviso un rapporto prolungato e tumultuoso – sotto la dedica stampata di Bukowski a lei, scrive: “Bukowski ha detto:” Questo dimostra che ti amo davvero. Nessuno dedica due libri a una persona.” Linda King.” Firmato sul frontespizio dall’editore di City Lights Lawrence Ferlinghetti, dal poeta A.D. Winans, e dall’amico e biografo di Bukowski Neeli Cherkovski, che scrive: “Chi ha vissuto alcune di queste storie”.
DUST’S SOUNDS&VOICE – TRIBUTO A JOHN FANTE Ask the dust – Guido Mazzon /Original prelude ℗ 2022 – Noise & Percussion:Marta Sacchi Prologo a “Chiedi alla polvere” – Luigi Maria Corsanico / voce recitante (titolo originale: Ask the Dust) è un romanzo del 1939. A cura di Stephen Cooper; traduzione di Francesco Durante. Pubblicazione: Marcos y Marcos, Milano, 2001.
Crediti per la foto: Kunj Parekh (mano con polvere) Immagini dal web elaborate, Los Angeles anni ’30 e Mojave Desert.
FERNANDO PESSOA – IL LIBRO DELL’INQUIETUDINE Frammento / 199 (369) E finalmente mi quieto. 5.6.1934 (Sossego enfim) Da: IL LIBRO DELL’INQUIETUDINE di Bernardo Soares O Livro do Desassossego por Bernardo Soares Traduzione di Antonio Tabucchi e Maria José de Lancastre Universale Economica Feltrinelli
Lettura di Luigi Maria Corsanico
Samuel Barber, String Quartet Op. 11. Dover Quartet
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E finalmente mi quieto. Dissipazioni e ricordi svaniscono dalla mia anima come se non fossero mai esistiti. Resto solo e calmo. Vivo questo momento come se fosse il momento di una conversione religiosa. Eppure non c’è nulla che mi attragga verso il trascendente, anche se nulla più mi lega all’immanente. Mi sento libero come se finissi di esistere conservandone la consapevolezza. Mi quieto, sì, mi quieto. Una grande quiete, soave come un’inutilità, scende nel fondo del mio essere. Le pagine lette, i doveri compiuti, i passi e gli eventi del vivere: tutto si è trasformato in una vaga penombra, in un alone appena visibile che circonda qualcosa di tranquillo che non so definire. L’azione attraverso la quale a volte ho dimenticato l’anima; il pensiero, attraverso il quale a volte ho dimenticato l’azione; entrambi mi si trasformano in una sorta di tenerezza priva di sentimento, una compassione insulsa e vuota. Non è questa giornata pigra e soave, nebbiosa e blanda. Non è questa brezza imperfetta, quasi nulla, poco più dell’aria. Non è il colore anonimo del cielo stancamente azzurro qua e là. No. No, perché non sento. Vedo senza intenzioni e senza soluzioni. Assisto attentamente a uno spettacolo che non esiste. Non avverto l’anima, soltanto la quiete. Le cose esterne, nitide e immobili, anche quelle che si muovono, sono per me come deve essere stato il mondo per Cristo quando dall’alto di tutto Satana lo tentò. Sono un nulla, eppure capisco che Cristo non si sia lasciato tentare. Sono un nulla, e non capisco come Satana, vecchio di tanta esperienza, si illudesse di tentarlo. Scorri leggera, vita impercettibile, silenzioso ruscello che fugge sotto alberi dimenticati! Scorri blanda, anima sconosciuta, mormorio invisibile oltre i grandi rami caduti! Scorri inutile e senza ragione, consapevolezza che non è consapevole di niente, vaga luce in lontananza fra radure di foglie, che non sappiamo da dove viene né dove va! Scorri, scorri, e lasciami dimenticare! Vago soffio di una cosa che non osò vivere, insipido sorso di una cosa che non poté sentire, mormorio inutile di una cosa che non volle pensare, vai lento, vai pigro, vai con i vortici che ti aspettano e lungo i declivi che incontrerai; vai verso l’ombra o verso la luce, fratello del mondo; vai verso la gloria o verso l’abisso, figlio del Caos e della Notte, ricordandoti ancora, in un qualche angolo di te stesso, che gli Dei sono venuti più tardi e che anche gli Dei passano.